Greenpeace rovina il sito di Nazca e cerca di nascondere i danni

I caproni di greenpeace, che fanno più propaganda che del bene, hanno arrecato danno al sito archeologico di Nazca, e da bravi personaggi responsabili si sono scusati per l'accaduto e posto rimedio... no non è vero, hanno negato tutto nascondendosi dietro un dito.
Galeotto fu il giorno in cui questi geni hanno deciso di mettere in atto una pagliacciata pubblicitaria in cui esortavano a passare alle fonti rinnovabili mediante degli striscioni di tessuto. Peccato che li abbiano posati troppo vicino al disegno del colibrì nel sito archeologico di Nazca, creando danni non indifferenti mentre armeggiavano e deambulavano lì attorno!

Dopo aver fatto gli spacconi pubblicamente per cotanta impresa (aggiornamento del 2023: le energie rinnovabili non garantiscono ancora l'indipendenza energetica, pensa che potevano fare quegli stracci di striscioni all'epoca) le autorità peruviane hanno deciso di impedire la partenza degli autori del danno avanzando perfino delle incriminazioni per il danneggiamento che hanno posto in essere.
La gente giustamente si è inalberata parecchio con greenpeace, ma veramente tanto. E in tutto il mondo... Stavolta l'hanno fatta veramente tanto grossa.

Loro si difendono, sostenendo che con loro c'era un archeologo che ha verificato che non venissero danneggiate le linee. Direi che ha compiuto un lavoro egregio non c'è che dire...

Peccato anche che il sito fosse chiuso al pubblico, per il semplice motivo che lo strato scuro che sta sopra lo strato chiaro, che ha reso possibile creare quei bellissimi disegni, è fragilissimo e per camminarci sopra sono necessarie delle apposite attrezzature che sfruttano lo stesso principio delle racchette da neve distribuendo il peso su una superficie molto più ampia.

Dalle fotografie pubblicate da greenpeace stessa si vede chiaramente che indossano normalissime scarpe da quattro soldi senza preoccuparsi di prendere le dovute precauzioni per non danneggiare il sito millenario, manco stessero andando a fare una scampagnata in campagna...

Sono andati impunemente a calpestare il fragilissimo sito archeologico e lo hanno pure dimostrato, in tutto questo "l'archeologo che vigilava" mi domando se stesse dormendo o se sia mai esistito.

Ma non basta! La fotografia mostra come per tenere fermi quegli stracci da quattro soldi ci abbiano messo sopra dei blocchetti o pezzi di legno. Hanno zavorrato la loro inutilissima spazzatura sopra un terreno delicatissimo che stavano già calpestando con i loro maledettissimi piedi maleodoranti e lo hanno pure dimostrato! E adesso negano pure.
Ma saranno co***oni?

Decisamente si, perché dopo aver detto di non aver fatto danni salta fuori un fotografo, Andrew Dare, che dimostra come i simpaticissimi devastatori di tesori dell'umanità abbiano photoshoppato le loro fotografie per nascondere i danni fatti:
Condivisa anche da Italia unita per la scienza che ha approfondito parecchio la faccenda

Ci rendiamo conto del macello che hanno fatto, per una campagna che definire inutile è un complimento.
Inutile dire che i peruviani sono infuriati come animali, ma veramente tanto.
E li capisco benissimo: se qualche frescone venisse a casa mia a distruggermi i monumenti storici come minimo lo farei decollare in orbita a forza di calci. Ma proprio minimo sindacale eh.

Non c'erano altri modi per raccattare soldi invece di fare questa boiata eh, tipo andare a lavorare onestamente come fanno tutti...