Cruelty free: inesistente utopia

Come ormai tutti ben sapete nel folklore odierno esiste un mondo fatato chiamato "cruelty free", contrapposto ad un altrettanto inesistente mondo immaginario dove gli animali vengono maltrattati ad ogni piè sospinto. Sulla base di questa infantile concezione del mondo vegani ed animalisti stracciano i paesi bassi altrui con spesso comportamenti incivili a dir poco, arroganza dettata dal loro presunto essere appunto "non uccisori diretti o indiretti" di animali. Ma andando ad analizzare i fatti si scopre che così non è...
Anzi, in certi casi uccidono più animali di chiunque altro!

Uno studio condotto e pubblicato in Australia ha dimostrato come mangiando solamente vegetali si moltiplica l'estensione dei campi necessari al proprio sostentamento con annessa maggiore decimazione di ratti, topi, talpe e un'altra serie di animali che vivono nel terreno.
Fra l'altro ci aggiungerei gli insetti, animali anche loro, e lo dico perché alcuni "animalisti" hanno pubblicato diversi video di "liberazione dei vermetti" usati dai pescatori come esche.


"Abbiamo liberato un centinaio di vermetti!!!" Poi con la dieta che fanno ne hanno condannato miliardi. 
In pratica un vegano indirettamente uccide 55 animali più di una persona che mangia normalmente. Insomma non mi pare uno stile di vita tanto cruelty free...

Ma oltre agli animali tritati con i mezzi agricoli, l'inesistenza del cruelty free si manifesta anche durante la concimazione dei campi, cosa che loro credono di bypassare con il biologico...

Come ho già scritto nel mio libro: biologico non significa cruelty free!

L'immancabile letame già lo conosciamo, che come ho già spiegato sempre nel mio testo è tanto basilare quanto indispensabile: da solo non fa molto, ma senza non si fa niente.

Carniccio fluido in sospensione: Fertilizzante di origine animale il cui nome è tutto un programma. Impiegato nei frutteti e per gli ortaggi e i fiori.
Cascami di lana: residui della lavorazione della lana, che non cresce sugli alberi. Impiegato in orti e frutteti.
Cornunghia: Si tratta di corna e unghie animali recuperate dai macelli. Doppiamente cruelty free. Sono impiegati anche nel biologico in quanto naturali e non sintetizzati.
Cuoio torrefatto: non ha bisogno di grosse spiegazioni, è cuoio che è stato esposto ad un processo di torrefazione, che consiste nel disidratarlo ad alte temperature (come i chicchi di caffè).
Epitelio animale idrolizzato: alla faccia cruelty free un altro concime di origine animale, impiegato ovviamente anche negli alimenti di cui si ingozzano i nostri amici utopistici.
Sangue secco: no, non è sangue cavato dalla rapa, è sangue animale. Impiegato anche nel biologico.
Farina di pesce: che non è un tipo di frutto, giusto per precisare.
Farina d'ossa: mai visto un albero con le ossa, ma potrebbero saltare fuori degli studi che urlano alla loro scoperta e al loro utilizzo in agricoltura sin dai tempi immemori.
Guano: escrementi di uccelli acquatici. Immagina la faccia di un "essere superiore" mentre scopre che si è mangiato la verdura cruelty free concimata col guano delle oche da patè.
Pollina: escrementi di pollame, proveniente da quel tipo di allevamento intensivo che loro tanto disprezzano.

Esiste il cruelty free?
No...
I vegan animalisti decisamente sfruttano gli animali lo fanno anche più degli altri: beneficiano ampiamente dei prodotti di allevamenti e macelli per avere l'abbondanza di vegetali che trovano al supermercato o al negozietto bio.

E questo lo saprebbero se solo avessero letto qualcosa di diverso dal "uomo cattivo animale bravo" o guardato i classici Disney, perché se lo so io di sicuro non è un segreto.

Ci troviamo di fronte a una marmaglia di esseri la cui esistenza è basata sullo sfruttamento animale tanto quanto la nostra, ma per una qualche ragione religiosa si credono moralmente superiori a noi. Il che non sarebbe nemmeno un grosso problema se non passassero tutto il tempo a fare noi la predica per poi passare agli insulti quando vedono che non gli si dà retta.
Buffoni inconsapevoli, figli del benessere nato dallo sfruttamento animale che inneggiano a fermare lo sfruttamento animale senza nemmeno comprendere le conseguenze di quanto si prefiggono di fare.
(i miei libri)