Le contraddizioni animaliste di Michela Brambilla

Come ormai ben sappiamo l'ex ministro Michela Brambilla sta facendo martellanti campagne contro il buonsenso e la libertà sancita dalla costituzione cercando di fermare il consumo di carne di cavallo, di agnello e maialetto, tentando di porre veri e propri divieti o facendo passare una soglia di età che ti vieta di macellare l'animale prima di un tot mesi. Ma quali sono le sue contraddizioni principali?
Per prima cosa la paladina degli animalisti, come ho già detto, punta a comprarsi i voti di animalisti in generale, tutto quello che fa non è affatto "per buon cuore". Anche perché così facendo sta andando a danneggiare prima gli allevamenti di animali destinati a sperimentazione, poi gli allevatori.
Adesso vuole colpire anche la produzione di carne equina, ma oltre al fatto che è indegno che la si lasci fare (prima o poi toccherà a tutti, loro non si fermeranno) c'è la questione salmoni.

Si, lei mentre distrugge il consumo di carne importa da molto lontano pesce surgelato.
E questa è la prima grandissima contraddizione della rossa salmonata.
Ma non è la sola ovviamente.

Ovviamente subentra un gravissimo sospetto di conflitto di interessi:
Come può andare a colpire allevatori e pastori, vietando o ponendo limiti alla loro attività, come può rovinare l'allevamento di animali, come può colpire i delfinari e non dire una beata mazza sul pesce?

Io non capisco come possano gli animalisti non notare questa immensa contraddizione e gigantesco conflitto di interessi. Di solito sono molto critici con chi commercializza carne o pesce, ma per lei fanno una stranissima eccezione.







L'inquinamento e la fame nel mondo.

Ebbene, questa vera e propria bufala portata avanti dalla FAO e dagli animalisti prende un fatto leggermente veritiero e lo ingigantisce a livelli nauseabondi e grotteschi.

Come si legge anche ne "L'inganno animalista" le risorse usate per produrre la carne sono uguali o leggermente superiori alle risorse usate per produrre alimenti vegetali.

Ma questa proporzione viene ampiamente ribaltata se questi prodotti vengono importati surgelati, in quanto sia il lungo trasporto che il surgelamento comportano enormi dispendi di energia e risorse.
Questo per i vegetali, ma il pesce?
Sicuro portarli da decine di migliaia di km di distanza, surgelati fra l'altro, li rende un dispendio enorme di risorse creando non poco inquinamento, rendendo anche questi peggiori del consumo di carne stessa.
Insomma, dire che il consumo di carne consuma il mondo non è solo una fessata propagandistica esagerata (i più equilibrati parlano di un minore consumo di carne di manzo, cosa che in Italia non è nemmeno un problema visto che si consuma molto di più maiale e pollo), ma sospetto sia un modo per far pendere la bilancia dei consumi verso i suoi prodotti.

Si insomma ho il dubbio e sospetto non stia facendo tutto questo non solo per i voti ma anche per rosicchiare qualche fetta di mercato per i suoi salmoni di famiglia, anche se probabilmente è un effetto blando e sicuramente non il suo principale interesse.