Quelli che festeggiano la morte di Claudio Abbado

E' morto Claudio Abbado, grandissimo direttore d'orchestra rinomato in tutto il mondo nominato senatore a vita per via dei suoi meriti. Subito c'è stato uno spettacolo indegno di personaggi infimi che ne hanno festeggiato la morte pensando al "risparmio" del suo stipendio da senatore.

Claudio Abbado è stato un grandissimo artista che ha portato grande lustro internazionale al paese e ha promosso la cultura musicale fra i giovani, rendendola anche più accessibile al ceto medio e agli operai.

Come si possa essere così stupidi da non capire che un personaggio simile ha di fatto arricchito il paese pensando al "risparmio" dello stipendio da senatore è al di là di ogni comprensione.

Personaggi che immagino siano tutti onestissimi e arricchiscano il paese giorno dopo giorno, vero?
Si è una domanda retorica, sono sicuro si tratti solamente di poveretti rancorosi che dal basso dei loro stessi fallimenti sfoga la propria rabbia repressa su persone che si sono impegnate molto più di quanto loro potessero perfino immaginare.
In ogni caso tenendo conto del totale fallimento che si sono dimostrati questi qui vorrei fare due conti:

Per poter permettere a questi "cittadini" di prendere il diploma, e spero che lo abbiano per lo meno preso, lo stato ha speso 110 mila euro a testa, senza contare il costo della sanità, dal parto al medico di base, da eventuali ricoveri a operazioni chirurgiche (e li partono lo stesso soldi a decine di migliaia di euro eh) questi fallimenti umani sono costati molto di più di quanto Claudio Abbado abbia potuto prendere come senatore a vita, e considerando che loro vengono nominati per aver portato lustro allo stato e hanno LAVORATO, se qua c'è uno spreco di soldi, una zecca, un costo inutile da tagliare quelli sono proprio i cretini che oggi festeggiano.


Vogliamo dare il colpo di grazia a questi poveretti che già hanno fatto una figura misera?
Eccoti accontentato: aveva devoluto l'intero stipendio da senatore in beneficienza. Sempre a favore dell'arte.