Industriali: svalutare l'euro

Ebbene si, dopo aver chiesto a gran voce il precariato, abbassato la qualità dei prodotti comprando gli scarti degli scarti degli scarti importati dalla Cina, dopo aver chiesto con urla e strilli l'imposizione dei dazi doganali alle merci estere ecco che quei geniacci degli imprenditori industriali tirano fuori un'altra richiesta ridicola e stupida: la svalutazione dell'euro.
Cosa sostiene questa banda di inetti? L'euro vale troppo e danneggia l'industria italiana, perché si esporta con prezzi troppo alti. Secondo questi allegri mentecatti infatti il problema dell'economia italiana è questo.

Dico senza timore di essere smentito che questa gente ha una compostiera al posto della scatola cranica.

Se si svaluta la moneta inizialmente si, puoi esportare a prezzi inferiori. Inizialmente. Poi devi approvvigionarti di materie prime varie e a quel punto vai a pagare di più perché la moneta vale meno.
A questo punto siamo da capo a dodici, no?

Inoltre non ci sarebbe proprio alcun cambiamento per i consumi interni, ridotti all'osso da rincari, inflazione, precariato e stipendi da fame. Anzi probabilmente dovendo pagare di più le materie di importazione ci sarebbe un ulteriore rincaro con conseguente ribasso dei consumi.

Ce la facciamo a capire che il problema qui sono appunto consumi interni che sono ormai ridotti al minimo indispensabile: moltissima gente ormai a malapena sopravvive, figuriamoci come può il paese generare ricchezza con un sacco di disoccupati e la metà dei lavoratori che vive sotto la soglia di povertà.
Altro problema è una mancata politica energetica per cui siamo completamente dipendenti da altri paesi che fanno pagare carissima l'energia per cui siamo completamente fuori dalla competitività internazionale.

Queste richieste denotano una certa incapacità di questi personaggi.