Strano cambiamento di marketing

Io guardo pochissima televisione, principalmente perché molti programmi sono semplicemente noiosi.
Ci sono anche alcuni canali come Dmax e Cielo ma molto spesso mi ritrovo a guardare repliche di repliche e così via. Comunque sia, per quel poco che la guardo ho notato una strana tendenza del marketing televisivo, e la cosa mi ha fatto non poco ragionare:
Questa tendenza l'ho notata qualche tempo fa, quando una marca di cioccolato vario per la colazione ha girato uno spot in cui mostravano immagini di spot di 20 o 30 anni prima e poi immagini di oggi, con la donna che era la bambina di prima, che dava la cioccolata al figlio.
A me sta cosa ha colpito perché non sono poi tanti quello che lo fanno...

Poi c'è stata una sorta di escalation: tutti riesumavano pubblicità dal passato.

Quelli di RAI hanno tirato fuori il carosello, roba di addirittura 40 anni fa. Lasciamo perdere il risultato orrendo che quei quattro somari strapagati hanno fatto, roba che un quindicenne sarebbe riuscito a fare di meglio, ma tralasciamo il dettaglio: anche questo fatto mi ha fatto pensare.

Poi è stato il caso di una compagnia di viaggi: anche loro hanno riesumato immagini vecchie di almeno 20 anni che riprendono il loro vecchio motto (ahi ahi ahi ahi ahi, e abbiamo capito tutti di chi sto parlando).

Insomma, stanno fioccandone veramente tanti di esempi di marketing che si basa sul passato, sulla nostalgia e i ricordi.
E mi sono posto la domanda: perché?
Perché rievocano un passato anche piuttosto lontano (carosello)?

Io mi sono fatto un'idea.
Le cause sono probabilmente due:
La prima è che il periodo storico in cui siamo è talmente deprimente che per fare pubblicità si richiama al passato. Tutti sappiamo che i ricordi sono molto spesso idealizzati e romanticizzati nella nostra mente. Pensiamo sempre al passato come "i bei vecchi tempi" anche se magari si viveva in un porcile abbandonato mangiando pane ammuffito e cipolle vecchie. Questo mi fa pensare che ormai c'è talmente tanta sfiducia nel futuro che si richiama al passato pur di vendere qualcosa.

E la seconda è quella peggiore, se vogliamo.
A chi si rivolgono queste pubblicità nostalgiche? Ovviamente non a gente che ha 20-25 o anche 30 anni... il carosello non lo conoscevamo (mi ci metto in mezzo anche io), e se anche qualcuno era nato difficilmente ne ricorderà qualcosa. Stessa cosa per le vecchie pubblicità, non le possiamo ricordare.
Quindi questa tendenza del marketing sta praticamente escludendo le nuove generazioni dal target.

Cosa è il target?
Il target è, come dice la parola stessa, l'obiettivo. In pratica quando si propone un prodotto lo si fa pensando ad una precisa clientela: le figurine dei calciatori per ragazzini appassionati di calcio, le action figures per gli appassionati di fumetti e cartoni, home theatre e film per gli appassionati di cinema e così via per infinite possibilità. Ognuna di queste categorie di potenziali clienti è un target, e un tipo di target è anche basato sull'età.

Ok, avendo bene in mente cosa è il target pubblicitario possiamo iniziare a chiederci perché sembra esserci una tendenza crescente ad escludere i giovani dall'obbiettivo...
L'idea che mi sono fatto non è molto bella.

Fare pubblicità costa, lo sappiamo tutti, specialmente in televisione, per questo motivo si punta a rientrare di tutti gli investimenti. Cosa significa escludere un target giovane? Molto probabilmente il fatto è dovuto ad una scarsa risposta di quel target al prodotto... se io mi rivolgo a due generazioni per vendere birra, con uno spot pensato per colpire persone sia di una fascia di età sia un'altra, e poi vedo che solo una fascia d'età risponde bene mentre l'altra risponde quasi nulla, io mi concentro sulla fascia d'età più recettiva. Insomma, concentro gli sforzi con uno spot che attira (o dovrebbe, ma è un altro discorso) le persone di quella fascia d'età, e magari concentrando gli sforzi su di essa il guadagno aumenta.

La mia conclusione è che i giovani non rendono più. Investire denaro in questo mercato sembra non essere più redditizio. Ora c'è da domandarsi quali sono le cause.

La situazione del mercato del lavoro, in cui i giovani da più di 10 anni trovano solo lavori in cui sono malpagati e sfruttati come schiavi.
La crescente precarietà che da anni non fa altro che diminuire gli stipendi e aumentare le ore di lavoro, con contratti che sono schiavitù legalizzata in cui ti pagano 3 ore al giorno "part time" ma di fatto se ne lavorano 12.
La disoccupazione giovanile che ormai colpisce più della metà dei giovani, e l'altra metà che lavora abbiamo visto come sta messa.

Stiamo affondando, ormai il livello di disperazione è tale che molti nemmeno più accettano di fare gli schiavi in quanto quei miseri 400 euro al mese che gli danno non bastano nemmeno a coprire le spese vive. E questa gente non ha fatto altro che far gravare tutto quanto sulle nostre spalle. Il risultato è questo: i giovani sono talmente disastrati che alcune aziende hanno rinunciato a fare marketing rivolto a loro.

Peccato che siano le stesse aziende che potrebbero rendersi conto che è anche per colpa loro se gli stipendi sono fermi da 30 anni e i giovani guadagnano la metà dei loro genitori.

Qualcuno ha un'idea differente?