La leggenda degli Hunza

Qualcuno ha inventato leggende riguardo il popolo Hunza (in realtà si chiamano Buruscio) descrivendolo come "il più longevo al mondo e privo di malattie". Secondo loro questa gente arriverebbe a vivere 125-150 anni senza ammalarsi mai. Nemmeno gli acciacchi della vecchiaia.
Attribuiscono il merito di tutto alla dieta che millantano essere vegana al 100%.
Analizziamo la cosa:
Secondo i racconti mitologici gli Hunza, o buruscio, vivono tanto ed in salute perché non mangiano mai carne, uova, latticini e derivati animali, e sono convinti della loro super longevità dopo aver letto un racconto degli anni '30 di un tizio che ha visitato la zona geografica dove vive quella gente. Che è la valle Hunza in Pakistan.

Ma ho l'impressione che i nostri amici non lo abbiano letto affatto. Perché si sono inventati di sana pianta tutte queste boiate.
Perché? Beh, perché i racconti del viaggiatore dicono tutto il contrario di quanto raccontano le leggende.
Ed è una strana cosa visto che quella è la loro fonte...

Ma iniziamo a vedere quali sono i problemini che ho riscontrato, o meglio le differenze fra la leggenda e quanto riportato nel libro:

I buruscio erano soliti allattare i loro bambini per 3 anni filati. Se la mamma, per qualsiasi motivo, perdeva il latte il bambino moriva di fame. Secco proprio e senza scampo.
Questo perché vivevano in perenne carestia. Credo che un popolo che non ha cibo a sufficienza per tutti non può essere considerato longevo né troppo sano: si sa che l'abbondanza di cibo è uno dei fattori che aumentano l'aspettativa di vita.

Nel libro citato dai vegani è presente uno studio che analizza la dieta degli Hunza, e mostra le differenze su come la dieta Sikh e quella europea influiscano sulla salute del soggetto, evidenziandone le differenze attraverso studi di laboratorio condotti sui ratti.

I ratti alimentati con la dieta sikh erano più sani, più grandi e più forti dei topi alimentati dalla dieta "povera" europea, anche se non specifica quale tipo di dieta visto che se mangiavano come gli inglesi c'è una differenza abissale con la dieta mediterranea.

In ogni caso la veridicità dello studio in sé non è quanto ci interessa al momento.
Quello che interessa principalmente a noi è sapere come è fatta questa famosa dieta sikh: era veramente 100% vegana e l'artefice della super longevità e salute degli Hunza?

I nostri amici vegani hanno letto "topi più sani e forti" e si sono fermati lì, per loro era sufficiente per montare la leggenda dei benefici del nutrirsi solamente di cavoli e verza.
Peccato che quella dieta sia composta da:
Chapattis di farina integrale (pane piatto non lievitato indiano), burro, latte intero, dhal (zuppa di lenticchie), frutta e verdura varia e carne con l'osso una volta alla settimana.

Insomma, una dieta quasi bilanciata tutto sommato, se la prendiamo per buona viste le continue carestie a cui erano soggetti, ma come è ben facilmente intuibile, di vegano non hanno nemmeno la punta dei capelli...
Ma i veg ovviamente non leggono, o fingono di non capire, e prendono per buone le baggianate raccontate da quattro invasati che pur di vendere il seitan a 40 euro al chilo vanno in giro a dire che "mangiano carne moooooolto raramente, quasi mai!".
Cosa che NON è vera!
Leggere per credere a pagina 62.

La ciliegina sulla torta del fallimento cerebrale di chi sostiene questa bufala è che nei forum e blog "a tema" viene citato questo esperimento, ponendo molta enfasi sulla presunta veganità della dieta.
Esperimento che loro stessi definiscono "vivisezione" e aborrono con tutto il fanatismo possibile, negandone la validità scientifica sostenendo che i risultati sono sempre falsati.

Si insomma sperimentare sugli animali è sbagliato, non etico e comunque porta a risultati farlocchi però se gli fa comodo ecco che magicamente è cosa buona e giusta e i risultati sono granitici!

E pensare che bastava leggere per evitare sta figura di palta, ma ormai li conosciamo, con il fanatismo che li contraddistingue da decenni...

Stai pensando che tutto questo è troppo, prendere fischi per fiaschi e sbandierarli a mezzo mondo fornendo in prima persona gli strumenti per confutarli è ben oltre la stupidità umana...
E se ti dicessi che non è nemmeno il peggio?

Una persona (un ricercatore credo) è andata a fare visita ai Buruscio qualche decennio or sono (1996) incuriosito dal mitizzato racconto del precedente visitatore.
Scoprendo qualcosa di leggermente sconcertante...

Prima di tutto non avevano un numero di centenari superiore alla norma, (come riferito dalla propaganda che li dipinge appunto come superuomini e TUTTI di 150 anni) e i dati sulla loro longevità erano dovuti alla totale assenza di un registro delle nascite.
Questo significa che le medie venivano fatte solo su persone vive e venivano ignorate quelle morte (e grazie al ca*zo allora).
Inoltre i vecchi, analfabeti come rospi gracchianti nella palude, neanche sapevano quanti anni avessero (non solo per la mancanza di registri, che non avrebbero potuto nemmeno leggere) e sovrastimavano la loro età di alcuni decenni. Si davano perfino 20 anni di più.

Ma ragioniamoci su: che razza di dato sull'aspettativa di vita può dare un popolo che non tiene conto dei morti ma solo dei vivi che si appioppano anche 20 anni di più? Ecco, un'aspettativa media totalmente campata per aria! Altro che testimonianze e dati certi!

Ma tutto questo nettare non è finito!
Il nuovo esploratore, dopo essersi ambientato, ha scoperto che il loro stile di vita è tutt'altro che salubre:
Nonostante l'aria di montagna fosse splendidamente pulita, i Buruscio passavano la maggior parte del tempo in delle capanne di fango, respirando aria pesantemente inquinata dal fumo del fuoco perché non costruivano un comignolo e passavano buona parte dell'inverno facendo la fame perché non si preoccupavano troppo di accumulare abbastanza cibo.
Insomma le continue carestie che li colpivano erano colpa loro. Alla faccia dei superuomini.

 Inoltre soffrivano di bronchiti (con quell'aria...) e tutta una serie di malattie come la tubercolosi, la malaria, il tetano, la dissenteria e il cancro (nel 1996, mica nel 1200). La mancanza di iodio nella dieta li rendeva pure ritardati (e qua si capisce il perché non avessero il comignolo...).
L'aspettativa di vita, secondo uno studio medico del 1986, era di 55 anni per gli uomini e 54 per le donne. Ripeto: nel 1996.

Ma ragazzi, non è di certo finita...
Quando il ricercatore ha parlato con una vecchia donna del posto questa gli ha detto che è tutta colpa degli occidentali se si sono ammalati, perché prima erano fortissimi e i bambini erano come rocce, insomma gli Hunza stessi avrebbero testimoniato la leggenda dei superuomini?

Si, ma quando il tizio le ha chiesto quanti figli avesse avuto, lei ha risposto che ne ha avuti 16, ma i primi 13 sono morti in giovane età.
Alla domanda "ma se erano fortissimi e sanissimi come hanno fatto a morire in 13?" venne risposto "Ero maledetta dalle fate".
Ah è stata la fatina buona del caz*o (cit)!

Ah, c'è una parte di popolazione che ha l'aspettativa di vita in crescita: quella collegata con il mondo occidentale.

Chissà che quel tizio negli anni '30 non fosse arrivato a loro e abbia riferito di loro. Visto che ha riferito anche di "un popolo montano di idioti pigri che vivono in delle baracche fatiscenti" nel suo testo. Che corrisponde con la descrizione degli Hunza...
Ops!

http://www.nytimes.com/1996/09/29/magazine/the-optimists-are-right.html?pagewanted=2&src=pm

Insomma questi hanno trovato un testo che parlava astrattamente di "Hunza", lo hanno aperto, hanno visto dei ratti e con gli occhi lucidi hanno detto "kawaii" e sotto hanno letto che la dieta sikh degli hunza li rendeva più forti. Così avendo da vendere fuffa vegana si sono inventati che quella gente era vegana prendendo un "leggermente più grosso e forte" e ingigantendolo ai famosi 150 anni di vita senza malattie e con la forza di Maciste.
Gente a cui non affiderei nemmeno il compito di fare la guardia a del letame.