La vaccata della decrescita

Ormai le crisi che si stanno susseguendo stanno coprendo un arco temporale non indifferente. La prima crisi, quella delle banche statunitensi, era iniziata nel 2007, mentre la crisi della Grecia è iniziata nel 2010, anno in cui il loro debito pubblico è cresciuto di almeno il 40% in confronto al PIL.
I "decrescisti", quelle masse di caproni rampanti che non capendo un tubo di economia predicano la decrescita per "risolvere la crisi":
L'idea della decrescita, stimolata da un movimento politico ridicolo, è alquanto utopica e fumosa.
In pratica il decrescista auspica che si abbandoni il capitalismo, per tornare ad una economia di semi baratto. Le persone devono scambiare e non vendere, così da produrre meno.

Io mi chiedo e mi domando: ma che hanno in testa questi personaggi?
Ma se io scambio una cosa in cambio di denaro che cambia se invece la scambio in cambio di un'altra cosa? Cosa cambia in meglio?
Oppure credono che siccome non c'è scambio di denaro tutto diventa più pulito e bello?
Analizzo una delle prime affermazioni di sto partitolo e già siamo a favole e fiabe!

Uno dei punti della "decrescita felice" è l'autoproduzione di beni e servizi. Come esempio hanno scritto "pane, yogurt, ortaggi/ riparazione della bicicletta/babysitter".
Ora che vantaggio ci sarebbe a voler scambiare ortaggi con pane e tutto il resto?
Nessuno, anzi si perderebbe molto più tempo andando di casa in casa offrendo ortaggi per ottenere indietro quello che serve, perché non tutti necessitano di ortaggi e non ne necessitano in quantità assurde. Così come lavorare per un po' di pane e latte è una cosa che sinceramente mi sembra degradante e tutt'altro che "felice".
Mi sembra moltissimo un mondo di povertà e miseria.

Senza contare che alcuni prodotti o materie prime non le abbiamo proprio...

Alcuni punti sono pure condivisibili, forse perché a furia di sparare qualcosa la si azzecca. Ma merito o no l'obiettivo dell'autosufficienza energetica è condivisibile. Produrre più energia significherebbe pagarla meno, rendendo le aziende più competitive in ogni ambito.

E a proposito di competitività internazionale, ho trovato il sito di un discepolo del partito politico e di chi lo ha creato, che affermava che dobbiamo decrescere perché fare concorrenza ai paesi asiatici è impossibile.
In pratica, nonostante ormai manca poco al 2013, sti imbecilli sono ancora fermi al concetto che devono produrre le stesse cose che fa la Cina e a prezzo più basso.
Insomma, il resto del mondo è nel nuovo millennio e questi mentecatti stanno ancora lanciandosi le banane dalle cime degli alberi mentre grugniscono alla femmina in calore.

Se già i cinesi fanno concorrenza sleale perché hanno politiche sul lavoro assolutamente inumane, perfino se paragonate al nostro precariato, quanto schifo bisognerebbe fare per far loro concorrenza tale da guadagnare di meno?

Insomma, abbiamo capito che stare li a pensare di fare concorrenza ai cinesi è da ritardati mentali totali quindi non insisto.

Invece di proporre qualcosa di concreto propongono una vaccata assurda: tornare al medioevo. Tutti con le fattorie, chi con le pecore chi con le vacche, e ci si scambia il latte per la lana o le uova per il formaggio. Pochi elettrodomestici così siamo energeticamente efficienti.

E' questo il modello economico che propongono?
Ma stiamo diventando imbecilli o cosa?
La ricerca scientifica? La cultura? Buttiamo tutto al cesso perché "in Cina non hanno sindacati!!"?

La sostenibilità si raggiunge con la tecnologia, non il contrario.
Durante la rivoluzione industriale l'inquinamento era forse 100 volte maggiore quello di oggi, perché dovremmo tornare al passato? Questi vedono il passato come una cosa idilliaca, mentre in realtà era una cosa selvaggia e insostenibile.

Aprire qualche libre pare brutto?

Riguardo la parte condivisibile del pensiero decrescista, cioè ridurre l'inquinamento e lo sfruttamento delle risorse, posso rispondere che anche in questo caso con il progresso si fanno passi da gigante.
Con un po' di tecnologia (e sottolineo tecnologia, progresso) ho dimezzato, DIMEZZATO, la spesa per il riscaldamento e nel contempo aumentato parecchio la temperatura interna della mia casa (ieri stavo a maglietta e calzoncini estivi, pensa un po') cosa che mi permette di inquinare parecchio di meno, oltre che a spendere meno, e ho diminuito parecchio i consumi di energia elettrica. Probabilmente questa estate spenderò molto meno in condizionatore visto che la mia casa mantiene benissimo la temperatura grazie all'isolamento. Per rendere la nostra vita sostenibile basta non sprecare, non bisogna tornare alle caverne.