Internet Doomsday - il giorno dell'apocalisse di internet

Ci risiamo, nuovo giorno nuova apocalisse. Stavolta non sarà la fine del mondo o la fine della civiltà umana però. Stavolta i profeti di sta ceppa hanno annunciato l'internet doomsday!
Un virus avrebbe infettato tutti i computer del mondo. Si chiama "dns changer" e impedirebbe di connettersi ai server DNS e quindi di navigare nel web. Secondo chi farnetica di questa imbecillità ora nientepopodimeno che l'FBI vuole chiudere internet.
Spieghiamo meglio come sono andate le cose: il virus "dns changer" esiste realmente e impediva veramente ai PC infettati di poter navigare in internet. Infatti una delle misure di sicurezza prese proprio dal FBI, che avevano già sgominato la banda di cracker (non quelli salati in superficie) è stata creare dei server speciali che riconoscono il dirottamento di questo malware neutralizzandone l'azione e permettendo la navigazione anche da computer infetti.

Siccome tali server stanno per essere chiusi sono arrivati i profeti toccati (dal martello) del signore che raccontano l'imminente fine di internet esattamente lunedì 9 Luglio 2012 (sto rivedendo questo articolo nel 2023 fai un po' tu quanta ragione avevano).

Ovviamente tale catastrofismo è una vaccata immane vomitata da qualche cretino semianalfabeta o con smanie di prese per i fondelli virali.

E' vero che se ci si trova infettati da tale malware o virus non potrà navigare, ma è anche vero che questo virus è stato debellato nel 2007 e i computer infetti a questo punto non ce ne sono. Se pure esiste qualche computer infetto significa che non è stato più usato e mai verrà più usato.

Spiego meglio: quando un virus viene individuato si "combatte" tranquillamente con un antivirus tramite aggiornamento. Essendo il virus così vecchio è matematicamente impossibile non avere un antivirus che non ha tale scempio nel suo database!

Fra l'altro molti provider hanno già provveduto a combattere questo reindirizzamento alla fonte, cosa che rende il virus inoffensivo. Quindi proprio a prova di complottista o troll.

Ed eccoci qua, di fronte all'ennesima stronzata stratosferica e iperbolica partorita da gente o molto fantasiosa o con molto tempo libero.

La ricetta è semplice: si prende una notizia apparentemente inutile come la chiusura di server speciali che ormai non servono più, si omettono dettagli importantissimi (come in questo caso il sottilissimo dettaglio che ormai quasi più nessuno ha quel virus), si condisce con un pizzico di complottismo ("l'FBI distrugge internet!!1!") e si dà in pasto ai cani.

Et voilà! Schiere di imbecilli abboccano e spargono la bufala in lungo e in largo, ovviamente senza porsi la benché minima domanda ma facendo proseliti catastrofisti e sul dramma di non poter raggiungere Facebook lunedì mattina.

E lo scrive La Repubblica, mica il blog di un ragazzino brufoloso e a malapena senziente, con un articolo che parte con toni da catastrofe assoluta per concludere che forse 250 mila pc non navigheranno lunedì.
Che in termini informatici sono una cifra veramente ridicola. Di computer che funzionano con Windows ce ne sono UN MILIARDO E MEZZO, senza contare i Mac e i Linux.