Omicidio omeopatico del piccolo Luca di 4 anni

Magro, malnutrito, capelli diradati, ecchimosi sul corpo, piedi gonfi e problemi vascolari.
Non sto parlando di un novantenne di poca salute, ma di un bambino di soli quattro (4) anni di Miggiano in provincia di Lecce. Il bimbo dopo 20 giorni di malattia è morto, ma non si tratta di un gravissimo male purtroppo.
Invece di curare la gastroenterite e la polmonite del bimbo il padre, "grande medico omeopata" gli ha rifilato per venti giorni (20, esatto) tisane al finocchio.
Il piccolo Luca ha sofferto venti giorni sotto gli occhi del padre che non si sa bene perché non lo ha curato. O meglio, lo ha "curato" con tisane al finocchio.

Senza notare come avesse sfoghi sulla pelle, i capelli grigi e che si diradavano e perdeva peso velocemente. Quando lo ha portato al pronto soccorso i medici non hanno che potuto constatarne la morte, anche qui c'è da domandarsi perché abbia aspettato così tanto.

L'uomo, un ortopedico e psicoterapeuta è presidente onorario del AMOS (Accademia nazionale di medicina omeosinergetica), è fissato con l'omeopatia e questo potrebbe essere stata la causa del non voler vedere che le sue "cure" non funzionavano affatto.

Quando le vaccate annebbiano la mente succedono le tragedie, ma se per caso qualcuno cerca di combattere le stronzate si becca insulti, minacce e come nel caso specifico dell'omeopatia, pure querele.

Se fossi stato convinto di una cosa sbagliata, dopo 5 giorni avrei visto che non migliorava affatto avrei cambiato completamente strategia, sentendomi pure in colpa per aver fatto soffrire il bimbo inutilmente.
Invece no, 20 giorni di tisane e zuccherini.

Il dottor Luigi Marcello Monsellato è stato processato per omicidio colposo ma non so come è finito il processo, ma la vera condanna per lui sarà convivere con la morte del figlio per una gastroenterite e una polmonite.